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COPPA DAVIS 2024

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CAT_IMG Posted on 21/9/2023, 14:14     +1   -1
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Mercoledì 20 hanno avuto luogo negli uffici londinesi della ITF i sorteggi per la fase dei Play-Off del World Group I e del World Group II per l’edizione 2024 della Coppa Davis. Complessivamente 48 nazioni in 24 sfide, da giocarsi nelle giornate 2-3 o 3-4 febbraio, con scelta delle date esatte a discrezione del paese ospitante.

Le vincenti dei Play-off del Gruppo I giocheranno nelle sfide di settembre contro le nazioni sconfitte nelle qualificazioni, che verranno disputate sempre a febbraio e il cui sorteggio si terrà a Malaga durante le finali del prossimo novembre.

Le squadre sconfitte nei Play-off del Gruppo I e le vincenti del Gruppo II si incontreranno sempre a settembre 2024. Le squadre sconfitte nel secondo raggruppamento giocheranno successivamente nel Regional Group III.

Di seguito il risultato dei sorteggi, con indicata la testa di serie. Il primo paese indicato è quello ospitante. Da notare che la Grecia di Stefanos Tsitsipas e la Polonia di Hubert Hurkacz non rientrano fra le teste di serie.

Gruppo I
Colombia (1) – Lussemburgo
Libano-Giappone (2)
Irlanda-Austria (3)
Ecuador (4) – Egitto
Norvegia (5) – Lettonia
Grecia-Romania (6)
Bulgaria-Bosnia Erzegovina (7)
Uzbekistan (8) – Polonia
Nuova Zelanda-Turchia (9)
Messico-Danimarca (10)
Pakistan-India (11)
Lituania (12) – Georgia

Gruppo II
Uruguay (1) – Moldova
Cina – Slovenia (2)
Tunisia (3) – Costa Rica
El Salvador (4) – Pacific Oceania
Hong Kong (5) – Zimbabwe
Giamaica – Barbados (6)
Cipro – Marocco (7)
Vietnam – Sudafrica (8)
Togo – Indonesia (9)
Bolivia (10) – Thailandia
Iran – Estonia (11)
Paraguay – Monaco (12)
 
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CAT_IMG Posted on 26/11/2023, 15:30     +1   -1
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A seguire il sorteggio dei Qualifiers BJK Cup viene effettuato anche quello relativo ai qualifiers della Coppa Davis (2-4 febbraio)
Viene confermata Malaga come sede per le Finals 2024 (18-24 novembre) e quindi automaticamente wild card alla Spagna. L’altra wild card viene assegnata alla Gran Bretagna. Quindi questi due nazionali insieme alle finaliste 2023, Italia e Australia, sono già qualificate alla fase a gironi di settembre

Dopo le foto di rito con la Coppa Davis con autorità locali, il presidente ITF Haggerty, Mark Woodforde e Feliciano Lopez, rimangono sul palco i due ex Davisman. Feliciano parla del match tra Djokovic e Sinner e della finale :”La partita di ieri tra Djokovic e Sinner ha rappresentato il tipico match pieno di emozioni che solo la Davis sa dare. L’Italia oggi può fare la storia, ha vinto una sola Coppa Davis, per loro è un occasione storica. L’Australia ha vinto l’ultima volta la Davis contro la Spagna nel 2003 e per me non è un bel ricordo visto che ero in campo”.

Viene chiamato per il sorteggio il giudice arbitro Andrea Egli. Queste le teste di serie inserite negli slot da 1 a 12: Canada, Serbia, Croazia, Germania, Olanda, Repubblica Ceca, USA, Finlandia, Francia, Kazakistan, Svezia e Cile.
Qualifiers-Coppa-Davis-2024-720x540
Questi gli accoppiamenti: Canada-Corea, il sorteggio stabilisce che la sfida si giocherà in Canada. Serbia-Slovacchia, si giocherà in Serbia. Croazia-Belgio, sede in Croazia. Germania-Ungheria, scelta della sede agli ungheresi. Olanda-Svizzera si svolgerà in Olanda, R. Ceca-Israele in Repubblica Ceca. Sorteggio per determinare il fattore campo tra USA e Ucraina, toccherà agli Ucraini, chiaramente come per la BJK la federazione Ucraina deciderà dove giocare la sfida al di fuori dei confini nazionali. Finlandia-Portogallo si disputerà in Finlandia, prima sfida tra Taipei e la Francia, saranno gli asiatici a scegliere sede e superficie. Argentina-Kazakistan si giocherà in Sudamerica, Svezia-Brasile in Europa, derby sudamericano tra Cile e Perù (si giocherà in Cile)

ITALIA DI NUOVO IN CAMPO A BOLOGNA – Gli azzurri sono dunque esentati dal primo turno in quanto finalisti e torneranno in campo nel girone di Bologna nella settimana dal 9 al 15 settembre, subito dopo lo US Open 2024.
Sono già confermate 3 delle 4 sedi dei gironi: oltre a Bologna ci sono anche Valencia e Manchester. La quarta sede sarà stabilita in occasione dei Qualifiers di febbraio
 
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CAT_IMG Posted on 6/1/2024, 15:33     +1   -1
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La stagione 2024 è iniziata da poco più di una settimana e già si riparla di Coppa Davis. Il sito ufficiale della competizione rende noti i componenti delle 24 squadre che parteciperanno durante la prima settimana di febbraio alla fase di Qualificazione, momento fondamentale della gara in quanto dalle dodici sfide scaturiranno le protagoniste che affiancheranno le finaliste 2023 Italia e Australia e Gran Bretagna e Spagna, wild card designate, nella fase a gironi di settembre.

Ben 117 giocatori fanno parte delle liste rese pubbliche dalle rispettive federazioni. Andiamo a vedere tutti i tie previsti, ricordando che si disputeranno nell’arco di due giorni, con due singolari nella prima giornata e un doppio e i due singolari incrociati rispetto al giorno precedente. La distanza di ogni incontro è quella del due-su-tre. La squadra in casa è nominata per prima.

Canada – Corea del Sud

Dal 2 al 3 febbraio a Montreal, IGA Stadium (non nell’impianto centrale ma in quello attiguo che ospita i campi duri indoor del centro tecnico di Tennis Canada). Precedenti: 1-0 per il Canada.

Canada

Denis Shapovalov

Gabriel Diallo

Alexis Galarneau

Vasek Pospisil

Capitano: Frank Dancevic

Corea del Sud

Kwon Soonwoo

Hong Seongchan

Chung Seong Yun

Nam Jisung

Song Minkyu

Capitano: Kim Young-Jun

Serbia – Slovacchia

Dal 2 al 3 febbraio, Sport Hall Ibar, Kraljevo (terra rossa indoor). Precedenti: 1-1.

Serbia

Laslo Djere

Dusan Lajovic

Miomir Kecmanovic

Hamad Medjedovic

Nikola Cacic

Capitano: Viktor Troicki

Slovacchia

Alex Molcan

Lukas Klein

Jozef Kovalik

Lukas Pokorny

Igor Zelenay

Capitano: Tibur Toth

Croazia – Belgio

Dal 3 al 4 febbraio, Varazdin Arena di Varazdin (duro indoor). Precedenti: 2-0 per la Croazia.

Croazia

Borna Gojo

Duje Ajdukovic

Marin Cilic

Ivan Dodig

Mate Pavic

Capitano: Velimir Zovko

Belgio

David Goffin

Zizou Bergs

Joris de Loore

Sander Gille

Joran Vliegen

Capitano: Steve Darcis

Ungheria – Germania

Dal 2 al 3 febbraio, Tatabányai Multifunkcionális Sportcsarnok, Tatabanya (duro, indoor). Precedenti: 4-2 per la Germania.

Ungheria

Marton Fucsovics

Fabian Marozsan

Zsombor Piros

Mate Valkusz

Matyas Fuele

Capitano: Zoltan Nagy

Germania

Alexander Zverev

Jan-Lennard Struff

Kevin Krawietz

Tim Puetz

Capitano: Michael Kohlmann

Paesi Bassi – Svizzera

Dal 2 al 3 febbraio, Martini Plaza, Groningen (duro, indoor). Precedenti: 6-3 per la Svizzera.

Paesi Bassi

Tallon Griekspoor

Botic van de Zandschulp

Gijs Brouwer

Wesley Koolhof

Jean-Julien Rojer

Capitano: Paul Haarhuis

Svizzera

Marc-Andrea Huesler

Alexander Ritschard

Antoine Bellier

Leandro Riedi

Capitano: Severin Luthi

Repubblica Ceca – Israele

Dal 3 al 4 febbraio, Vitality Slezsko, Trinec (duro, indoor). Precedenti: 4-1 per la R. Ceca.

Cechia

Jiri Lehecka

Tomas Machac

Vit Kopriva

Jakub Mensik

Adam Pavlasek

Capitano: Jaroslav Navratil

Israele

Yshai Oliel

Daniel Cukierman

Orel Kimhi

Edan Leshem

Roy Stepanov

Capitano: Jonathan Erlich

Ucraina – USA

Dall’1 al 2 febbraio, SEB Arena, Vilnius (Lituania; duro, indoor). Precedenti: nessuno.

Ucraina

Vitaliy Sachko

Oleksii Krutykh

Viacheslav Bielinskyi

Vladyslav Orlov

Illya Beloborodko

Capitano: Orest Tereshchuk

USA

Taylor Fritz

Sebastian Korda

Christopher Eubanks

Austin Krajicek

Rajeev Ram

Capitano: Bob Bryan

Finlandia – Portogallo

Dal 2 al 3 febbraio, Gatorade Center, turku (duro, indoor). Precedenti: 1-1.

Finlandia

Emil Ruusuvuori

Otto Virtanen

Patrick Kaukovalta

Harri Heliovaara

Patrik-Niklas Salminen

Capitano: Jarkko Nieminen

Portogallo

Nuno Borges

Henrique Rocha

Joao Sousa

Gastao Elias

Francisco Cabral

Capitano: Rui Machado

Taipei – Francia

Dal 3 al 4 febbraio, Taipei Tennis Centre, Taipei (duro, indoor). Precedenti: nessuno.

Taipei

Wu Tung-Lin

Hsu Yu Hsiou

Jason Jung

Tseng Chun Hsin

Huang Tsung-Hao

Capitano: Chang Hsiao-Yung

Francia

Ugo Humbert

Adrian Mannarino

Arthur Fils

Edouard Roger-Vasselin

Nicolas Mahut

Capitano: Paul-Henri Mathieu

Argentina – Kazakistan

Dal 3 al 4 febbraio, Jockey Club de Rosario, Rosario (terra rossa, all’aperto). Precedenti: 1-1.

Argentina

Francisco Cerundolo

Sebastian Baez

Tomas Martin Etcheverry

Horacio Zeballos

Maximo Gonzalez

Capitano: Guillermo Coria

Kazakistan

Alexander Bublik

Beibit Zhukayev

Denis Yevseyev

Timofei Skatov

Aleksandr Nedovyesov

Capitano: Yuriy Schukin

Svezia – Brasile

Dal 2 al 3 febbraio, Helsingborg Arena, Helsingborg (duro, indoor). Precedenti: 2-0 per la Svezia.

Svezia

Elias Ymer

Karl Friberg

Leo Borg

Filip Bergevi

Andre Goransson

Capitano: Simon Aspelin

Brasile

Thiago Seyboth Wild

Thiago Monteiro

Felipe Meligeni Rodrigues Alves

Gustavo Heide

Rafael Matos

Capitano: Jaime Oncins

Cile – Perù

Dal 3 al 4 febbraio, Estadio Nacional, Santiago (duro, all’aperto). Precedenti: 7-2 per il Cile.

Cile

Nicolas Jarry

Cristian Garin

Alejandro Tabilo

Tomas Barrios Vera

Gonzalo Lama

Capitano: Nicolas Massu

Perù

Juan Pablo Varillas

Gonzalo Bueno

Ignacio Buse

Arklon Huertas del Pino

Conner Huertas del Pino

Capitano: Luis Horna

Tra i protagonisti spicca il nome di Alexander Zverev, uno dei fantastici otto delle ATP Finals dello scorso novembre; insieme con Struff sfida Maroszan e Fucsovics in uno degli incroci più interessanti. Nel Canada riecco Shapovalov mentre l’Olanda quartista 2023 riparte dalla Svizzera di Huesler. Gli USA giocano a Vilnius contro l’Ucraina e a Rosario Francisco Cerundolo aspetta sul clay Alexander Bublik.

Le sfide con più storia sono Cile-Perù e Paesi Bassi-Svizzera, giunte al decimo capitolo.
 
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CAT_IMG Posted on 3/2/2024, 15:17     +1   -1
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Fine settimana di Coppa Davis, questo. Per quanto riguarda le Qualificazioni, i 12 tie in programma si giocano con il formato casa/trasferta su due giorni – venerdì e sabato oppure sabato e domenica, eccezion fatta per la sfida sul campo neutro di Vilnius tra Ucraina e Stati Uniti iniziata giovedì.

Le 12 nazioni vincitrici si qualificano per la fase a gironi delle Finali, dove sono attese da Italia e Australia (esentate dai qualifiers in quanto finaliste del 2023) e dalle wild card Gran Bretagna e Spagna.

Stati Uniti b. Ucraina 4-0

Tocca al doppio formato dal n. 3 del mondo Austin Krajicek e dal n. 5 Rajeev Ram mettere il sigillo sul tie contro l’Ucraina in quel di Vilnius, battendo 6-3 4-6 6-3 Vitaliy Sachko (n. 301) Illya Beloborodko (947). La sfida si era aperta con la vittoria del classe 2000 Sebastian Korda sul coetaneo Oleksii Krutykh, n. 342 ATP. Più comodo il successo di Christopher Eubanks, schieratoal posto di Taylor Fritz, che giovedì aveva accusato un infortunio all’anca destra: 6-3 6-2 a Viacheslav Bielinskyi, n. 498 del ranking. Venerdì dopo il doppio e dunque a risultato acquisito, è sceso in campo Fritz, battend in due set Vladyslav Orlov.

Serbia – Slovacchia 0-2

La Davis è sempre la Davis e le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Chiedere per conferma alla Serbia che è sotto 2-0 contro la Slovacchia. Si complica la vita Miomir Kecmanovic che, dopo aver perso al tie-break un set in cui aveva servito per il parziale, cede 6-2 sotto i colpi vincenti di Lukas Klein (142 ATP). Nell’altro singolare, Dusan Lajovic dura l’arco di un set, poi subisce un 6-2 6-0 da Alex Molcan. Tempi duri senza il n. 1 non solo della Serbia ma anche del mondo, tale Nole Djokovic.

Olanda – Svizzera 1-1

Olanda-Svizzera chiude la prima giornata sul punteggio di 1-1. Grande equilibrio in entrambe le sfide. Tallon Griekspoor deve aggiudicarsi ben due tie-break per superare Marc-Andrea Huesler. La Davis rende tutto più speciale e particolare e ne sa qualcosa il n. 29 del mondo. Avanti di un break in avvio di gara, ma ben presto ripreso dallo svizzero. Dopo aver salvato una palla break, si rifugia in un tie-break dominato e vinto 7-3. Non ci sono palle break in un secondo set dominato dai servizi. Il n. 199 riesce ad arrivare al tie break, ma ancora una volta cede 7-3.

La sorpresa è dietro l’angolo e arriva nel secondo singolare odierno. Il n. 175 del ranking Leandro Riedi la spunta su Botic van de Zandschulp con il punteggio di 6-4 7-6(3) in un’ora e 43’. L’olandese subisce il break nell’ottavo gioco, ma nel game successivo è già tempo di controbreak. Riedi nel decimo gioco annulla una palla del 5-5 e ottiene il break che vale il primo parziale, 6-4. Van de Zandschulp reagisce e nel quinto game del secondo set riesce a strappare il servizio e poi a salire 4-2. Il controbreak si concretizza nell’ottavo gioco e poi nel tie-break è dominio svizzero.

Finlandia – Portogallo 2-0

La Finlandia chiude la prima giornata avanti 2-0. Due i successi dei due singolaristi. A sorpresa Nuno Borges perde da Virtanen 6-2 6-1. L’Australian Open è molto lontano a giudicare la prestazione incolore del portoghese. Bene, invece, il n. 1 di Finlandia Emil Ruusuvuori che vince 6-2 6-3 contro Joao Sosa, attuale n. 245 del ranking.

Ungheria – Germania 1-1

Parità tra Ungheria e Germania dopo la prima giornata. Fabian Marozsan esce sconfitto da Dominik Koepfer 6-2 7-6(4) in un’ora e 32’. L’ungherese soffre sin dal primo game, poi crolla nel tie-break del secondo set con il tedesco che chiude al quarto matchpoint.

Nell’altro singolare, Marton Fucsovics batte Jan-Lennard Struff 6-3 7-5. Gara ricca di palle break: in totale saranno 18 con l’ungherese capace di salvarne 11 su 11. Fucsovics ne sfrutta una nell’ottavo gioco del primo set e poi nell’undicesimo gioco con Struff avanti 30-0.

Svezia – Brasile 1-1

La prima giornata del confronto Svezia-Brasile si chiude in perfetta parità per effetto dei successi di Thiago Monteiro che supera Karl Friberg 6-3 7-6(5) e di Elias Ymer che batte in tre set in rimonta Gustavo Heide, n. 241 del mondo, 4-6 6-1 6-3.

**************************
La rinuncia dei propri pezzi da “90” (Auger-Aliassime e Shapovalov hanno scelto di disputare il torneo di Montpellier) e la squadra avversaria prima di nomi di cartello hanno convinto Tennis Canada ad essere creativa nella scelta della sede di questo Qualifier contro la Corea del Sud. Nell’edificio attiguo all’IGA Stadium di Montreal, il campo centrale che ogni anno ospita il Canadian Open in agosto, è stato costruito un impianto da poco più di 2000 persone sui campi di allenamento che solitamente vengono usati dal Centro Tecnico di Tennis Canada e dai semplici appassionati che prenotano i campi.

In uno scontro dal livello tecnico piuttosto modesto, il Canada è riuscito a prendere un vantaggio di 2-0 sulla Corea del Sud dopo la prima giornata aggiudicandosi entrambi i singolari incrociati in due set, nonostante in ognuno dei set i canadesi si siano trovati in svantaggio.

Spetterà a Pospisil e Galarneau, sabato a partire dalle 14 locali (le 20 in Italia), l’onore e l’onere di mettere al sicuro il risultato già dal doppio contro Ji Sung Nam e Min Kyu Song.

G. Diallo (CAN) b. S.W. Kwon (KOR) 6-4 6-4

In apertura di giornata, con tribune pressoché gremite, il ragazzo di casa Gabriel Diallo (n. 135 ATP), nato e cresciuto a sette minuti dall’impianto, ha dato il primo punto al Canada sconfiggendo in due set l’esperto Soonwoo Kwong, ora classificato oltre la seicentesima posizione mondiale ma con un best ranking di n. 52 risalente a poco più di due anni fa. Il coreano, salito agli onori della cronaca internazionale per la sua sfuriata durante gli Asian Games 2023 e in ripresa dopo sei mesi di inattività a causa di un infortunio alla spalla nel 2023, non è riuscito ad approfittare di un break di vantaggio sia nel primo sia nel secondo set.

Nel primo parziale, infatti, dopo aver strappato la battuta a Diallo sul 2-2 dopo quattro errori negli ultimi cinque punti da parte del canadese, ha commesso due doppi falli e due errori gratuiti per restituire il break nel game immediatamente seguente. Sul 4-5, poi, ha commesso il suo terzo doppio fallo del set sul 15-30 mandando Diallo a set point e chiudendo immediatamente il parziale con un altro errore di diritto.

Nel secondo set, andamento abbastanza simile, con Diallo che concedeva il servizio al settimo game con un doppio fallo, e poi Kwon non riusciva a sfruttare un vantaggio di 40-15 e due palle del 5-3 andando a concedere l’immediato controbreak alla quarta opportunità. Due game più tardi il coreano cedeva il secondo game consecutivo da 40-15, perdendo gli ultimi quattro punti consecutivi e permettendo a Diallo di chiudere la contesa dopo 1 ora e 40 minuti scatenando il tripudio dei suoi concittadini.

“Era il mio sogno da bambino giocare in Coppa Davis – ha dichiarato Diallo dopo il match – non c’è palcoscenico più importante, e farlo davanti a tutti i miei amici nel luogo in cui sono cresciuto è ancora più straordinario. Sono sempre rimasto tranquillo, anche sotto di un break, e sono riuscito a sfruttare le chance nel momento giusto. Il mio servizio è stato solido anche se non straordinario, sono riuscito a tenere anche gli scambi lunghi, per cui sono contento della mia prestazione”.

V. Pospisil (CAN) b. S. C. Hong 6-4 6-3

Sono lievemente più incerto il secondo singolare della sfida di Montreal tra Canada e Corea del Sud. Un Vasek Pospisil in ripresa dopo l’ultimo dei suoi infinito problemi fisici ha fatto leva sulla sua maggiore varietà di gioco per avere la meglio del coreano Seong Chan Hong (n. 247 ATP) rimontando anche lui un break di svantaggio in entrambi i set.

Visibilmente insoddisfatto delle palline (d’altra parte, è pur sempre un sindacalista], il canadese ha discusso per diversi minuti con giudice di sedia e giudice arbitro, lasciando scappare Hong sul 3-1 e con persino una palla del 4-1 pesante. Il coreano tuttavia non è stato in grado di consolidare il vantaggio subendo una serie di 5 giochi a 1 che ha consegnato il primo parziale a Pospisil.

Simile il copione anche nel secondo set: break di Hong per il 2-1, quattro giochi consecutivi di Pospisil (sempre più contrariato dallo stato delle palline) e la logica conclusione con il tennista del British Columbia a celebrare in mezzo al campo.

“Anche quando ero indietro sono rimasto calmo perché ero comunque in grado di giocare alla pari tutti i game – ha spiegato Pospisil – Non c’era niente nel suo gioco che mi desse fastidio, era tutto dipendente da me. Poi ci ho messo diversi giochi a capire che il primo set di palle con cui abbiamo giocato erano tutte sgonfie. Pensavo dipendesse dal mio gioco, ma in realtà era un tubo difettoso. E la cosa si è ripetuta anche con l’ultimo set di palle che abbiamo usato, dopo l’ultimo cambio. Purtroppo è una cosa che capita sempre più spesso che le palle siano più sgonfie o più pesanti, e questo sta causando parecchi infortuni a giocatori anche giovani”.

************************
TAIWAN-FRANCIA 0-2

È un ottimo esordio quello del neo capitano della selezione francese Paul-Henri Mathieu. Sui campi in duro indoor del Taipei Tennis Center di Taipei City la Francia, infatti, conduce per 2-0 sulla selezione dell’isola di Taiwan, o usando il nome ufficiale per le competizioni internazionali Chinese Taipei, grazie ai successi di Luca Van Assche e Adrian Mannarino.

L. Van Assche (FRA) b. Hsu Y. H. (TAI) 6-4 6-4

Inizio di match non facile per il diciannovenne Van Assche, numero 68 al mondo e reduce dal terzo turno raggiunto all’Australian Open. Dall’altra parte della rete lo attendeva il padrone di casa Hsu Yu-Hsiou, 24 anni e numero 230 al mondo che ha venduto cara la pelle.

Era il match di esordio in Davis per van Assche che alla lunga ha sfruttato il maggior talento per piegare la tenacia dell’avversario.

Il francese piazza il break in apertura, ma con tre doppi falli restituisce subito il favore al suo avversario. Il Taipei Tennis Center è gremito e spinge Hsu a conquistare altre due palle break per scappare sul 3-1. Il taiwanese, tuttavia, non converte le due opportunità, grazie a degli ottimi servizi di van Assche. Da quel momento l’inerzia del set prende la direzione del francese che concede quasi nulla con la prima e, imponendo il suo ritmo, piazza il break nel settimo gioco. Set complessivamente ricco di errori ben 15 gratuiti per Hsu e 11 per van Assche.

Il taiwanese gioca bene da fondo in maniera incisiva ma è molto falloso, van Assche gioca con maggior regolarità e regge senza problemi l’urto. Sul 2-2 arriva il primo break del match. Qualche errore di troppo a rete e la spinta di van Assche da fondo piegano la resistenza del taiwanese. Hsu non ha, tuttavia, voglia di arrendersi, recupera il break ma nel gioco successivo perde ancora il servizio per il 6-4 finale a favore di van Assche

A. Mannarino (FRA) b. Wu T.L. (TAI) 6-3 7-5

Match più complicato del previsto anche per il numero 17 ATP Adrian Mannarino che fatica per avere la meglio del venticinquenne taiwanese Wu Tung-Lin, numero 238 del ranking ATP.

Un match che ha visto Mannarino rischiare più volte di perdere il controllo della partita a causa di un avversario che ha giocato prendendo molti rischi, con il taiwanese Wu che ha puntato a colpire sempre più forte a discapito anche della precisione.

La contesa inizia con tre break nei primi quattro giochi sintomo di una scarsa efficacia al servizio da parte dei due giocatori. Mannarino scappa avanti 4-2, ma il gioco di Wu permette al taiwanese di conquistare ben quattro palle break. Il servizio del francese e la scarsa continuità di Wu non hanno permesso al taiwanese di recuperare il break con Mannarino che opera a casa il parziale per 6-3. Set caratterizzato dai tantissimi errori. Sono, infatti, 19 i gratuiti di Wu contro gli 11 di Mannarino.

Sospinto dal pubblico di casa è Wu a tentare la fuga nel secondo set. Il taiwanese si issa sul 4-1 per poi subire la rimonta di Mannarino complici ancora diversi errori. Due rovesci fuori misura e un dritto mal giocato in uscita dal servizio spianano la strada al controbreak del francese. Rimesso in equilibrio il set, Mannarino è ritornato aggressivo in risposta, con il break a zero conquistato nell’undicesimo gioco. Sette ace nelle fasi finali della partita spianano la strada a Mannarino che certifica il 2-0 Francia. Domani i transalpini hanno già la possibilità di chiudere grazie al doppio.
 
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CAT_IMG Posted on 4/2/2024, 14:34     +1   -1
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Canada – Corea del Sud 3-1

Nonostante l’assenza delle sue punte di diamante Auger-Aliassime e Shapovalov, impegnate a Montpellier, il Canada è riuscito a superare l’ostacolo Corea del Sud in quattro partite, limitando i danni solamente alla sconfitta in doppio nella quale hanno schierato un Galarneau molto lontano dai fasti di Bologna. Alla fine la Corea di è dimostrata la squadra piuttosto modesta che era sulla carta, non presentando alcun giocatore attualmente classificato nei primi 200 giocatori del mondo e con il suo rappresentante di maggior nome, Soon Woo Kwon, piuttosto lontano dai suoi giorni migliori.

Il giovane Diallo, all’esordio tra le mura amiche nel luogo in cui è nato e cresciuto, ha saputo controllare i nervi e le oscillazioni del proprio gioco per portare a casa i due punti necessari a qualificare il Canada ancora una volta alla fase finale della Coppa Davis.

Con almeno quattro compagini americane già qualificate per i gironi di settembre, chissà se Tennis Canada non farà un pensierino a organizzare uno dei gironi in casa per rompere l’egemonia europea di questa fase della Davis… Con la vicinanza degli USA e le importanti comunità di immigrati sudamericani che popolano le città canadesi, potrebbe venirne fuori un evento dall’atmosfera davvero affascinante.

J.S. Nam/M.K. Song (KOR) b. A. Galarneau/V. Pospisil (CAN) 6-4 6-7(4) 6-3

La squadra coreana è riuscita ad allungare l’incontro di Montreal aggiudicandosi il doppio all’inizio della seconda giornata. Davanti a un pubblico da tutto esaurito (anche se erano soltanto poco più di 2000 gli spettatori nell’impianto temporaneo indoor allestito a fianco dell’IGA Stadium di Montreal), la coppia coreana composta da Ji Sun Nam e Min Kyu Song ha sconfitto il duo canadese formato dal giocatore di casa (è nato a Montreal) Alexis Galarneau e l’ex campione di Wimbledon Vapsek Pospisil.

Dopo pochi minuti di gioco è risultato chiaro che Galarneau era il meno avvezzo dei quattro alla specialità, ed è apparso in difficoltà soprattutto nei colpi di inizio gioco. Sul suo primo turno di battuta il Canada ha subito il primo e unico break del set, grazie a tre risposte vincenti dei coreani che si sono avventati con grande aggressività sulla sua seconda palla decisamente morbida. Inoltre l’ottima attitudine alla copertura della rete da parte di entrambi i componenti della compagine asiatica ha spesso fatto “polpette” della risposta dello stesso Galarneau, consentendo di chiudere velocemente al terzo colpo parecchi punti.

Nel secondo set il duo canadese è riuscito a trovare un assetto accettabile sulla propria battuta, in particolare su quella di Galarneau, che era risultata quella più vulnerabile, mantenendo sempre il comando del punteggio, ma senza riuscire a costruirsi occasioni nei game di risposta. Si arrivava quindi al tie-break, nel quale due volée sbagliate da Song costavano ai coreani il doppio minibreak che mandava Pospisil a servire sul 5-2. Un rovescio a lato del giocatore del British Columbia allungava il tie-break, ma una risposta vincente di Galarneau portava il match al terzo set.

L’entusiasmo del pubblico e il desiderio della squadra canadese di chiudere la questione in tre incontri venivano però freddata dal secondo break in tutto l’incontro ottenuto dai coreani, ancora sul servizio di Galarneau, break che è poi risultato decisivo. “Ho sicuramente cominciato in maniera molto incerta all’inizio – ha detto il giocatore di Montreal alla fine del match – un po’ l’emozione di giocare in casa, un po’ la desuetudine agonistica dopo non aver giocato una partita per oltre due mesi. Con il passare dei giochi credo di essere migliorato, peccato però per il break subito nel terzo set, ho tentato qualche colpo incrociato che non è andato come doveva, e ci è costato il break”.

G. Diallo (CAN) b. S.C. Hong (KOR) 7-5 4-6 6-1

Il giovane di casa Diallo ha iniziato la partita con grande spavalderia, forse per scaricare la tensione di un match di Davis importante davanti al pubblico amico. Si è visto subito che la sua capacità di accelerazione è superiore a quella dell’avversario, al quale paga però un po’ di regolarità negli scambi da fondo. La prima palla break arrivava al sesto gioco, sul 3-2, quando una demi-volée di diritto che sarebbe stata vincente moriva sul nastro senza riuscire a scavalcare la rete. Due game più tardi c’era un’altra chance, che se ne andava però con un servizio vincente di Hong.

Diallo scalpitava, ma sul 5-4 30-30 metteva una palla corta piuttosto insensata in rete prima di subire un lob vincente giocato da Hong in completa spaccata. Due giochi più tardi, tuttavia, ancora sul 30-30 si procurava il set point con una volèe di rovescio e chiudeva poi subito il parziale con un diritto vincente inside-in dopo 55 minuti di gioco.

All’inizio del secondo set Hong perdeva il secondo game di battuta consecutivo cedendo un game di 18 punti: sembrava potesse essere il break decisivo, anche perché Diallo era meno avventuroso negli scambi e aveva limitato gli errori gratuiti da fondo. Ma al momento di affondare il colpo e tenere il servizio del 3-0, il canadese si disuniva e accelerava troppo le discese a rete subendo due ottimi passanti di rovescio di Hong e scentrando un diritto vicino a rete per restituire il break.

Il contraccolpo era evidente per il giocatore biancorosso, e Hong ne approfittava: tenendo gli scambi centrali per non dare angolo agli attacchi costringeva l’avversario a prendere più rischi e a sbagliare di più, soprattutto con il diritto che è il colpo più debole di Diallo. Sul 4-4 il coreano trovava lo spunto vincente, conquistando il break di vantaggio e rimontando da 15-40 nel game successivo per trascinare il match al terzo set.

Diallo superava il momento di disappunto tenendo un complicato primo turno di battuta nel quale si era fatto rimontare da 40-0, e poi riusciva a trovare l’allungo grazie ad alcuni errori da fondo di Hong che gli davano il break di vantaggio per il 3-1. Era la spallata decisiva della partita: due game più tardi Diallo trovava anche il secondo break, quello della sicurezza, e chiudeva poi il match dopo due ore e 33 minuti mandando il Canada ai gironi finali di settembre.

“Ho servito meglio oggi di ieri – ha commentato Diallo dopo la vittoria – ho avuto un momento in cui ho perso il ritmo nel secondo set, ma fortunatamente sono riuscito a ritrovare la mia concentrazione, ed è questo quello che importa. Sono andato in bagno e mi sono parlato, e questo mi ha aiutato a ritrovare la mentalità giusta. Nel secondo set ho osato troppo, ho cercato colpi troppo difficili, e per questo ho sbagliato parecchio. Nel terzo set sono riuscito a cambiare rotta e sono riuscito a portare a casa la partita.”

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Croazia – Belgio 1-1

Dopo i risultati della prima giornata delle sfide di qualificazione alla fase a gironi delle Finals, potremmo dire che se la Serbia piange, la Croazia non ride, parafrasando in versione balcanica il noto proverbio su Atene e Sparta. Se infatti la Serbia si ritrova inaspettatamente sconfitta in casa dalla Slovacchia, altrettanto a sorpresa, l’altra grande del tennis balcanico si è trovata in svantaggio tra le mura domestiche dell’Arena Varazdin contro il Belgio. Merito dell’impresa del 24enne Zizou Bergs, che ha battuto con merito in tre set Marin Cilic, ancora lontano da una condizione accettabile dopo l’operazione al ginocchio che l’ha tenuto lontano dai campi per quasi un anno. Per fortuna dei croati il 22enne Duje Ajdukovic non ha accusato il peso della pressione per la posta in palio (se non quando è andato a servire per la prima volta per il match) e ha letteralmente dominato il secondo match della giornata contro Joris De Loore, soverchiato dalla potenza dei colpi dello spalatino, portando a casa il punto dell’1-1. Domani si inizia alle 13 con il doppio, che potrebbe rivelarsi decisivo per le sorti del tie anche in considerazione del fatto che la presenza di Cilic è in dubbio per l’eventuale quinto e ultimo match.

Z. Bergs (BEL) b. M. Cilic (CRO) 6-4 4-6 6-4

Ad aprire il tie tra Croazia e Belgio la sfida tra il n. 1 belga Zizou Bergs e il n. 2 croato Marin Cilic. In casa croata fino all’ultimo c’è stata molta apprensione per le condizioni di Marin Cilic, che ha sciolto le ultime riserve appena in tarda mattinata dopo l’ultimo allenamento di rifinitura. Il ginocchio operato lo scorso anno, che ha fatto perdere tutta la stagione all’ex n. 3 del mondo (scivolato di conseguenza al n. 1044 del ranking), è tornato a dargli fastidio dopo la trasferta australiana e non gli ha permesso di allenarsi adeguatamente in questi giorni. Il boato con cui i circa 3.500 spettatori dell’Arena Varazdin accolgono il suo nome alla presentazione delle squadre è pertanto anche un po’ di sollievo – probabilmente anche da parte del neo ct Zovko, all’esordio oggi sulla panchina croata – per vedere in campo il giocatore più rappresentativo della nazionale croata, anche in considerazione dell’assenza dei due attuali top 100 croati, Coric e Gojo, e del giovane più promettente, Prizmic. Da segnalare che gli ultimi due, infortunati, sono comunque presenti in panchina a supportare la squadra.
Il suo avversario, il 24enne Bergs, si presenta invece a Varazdin dopo aver perso contro Tsitsipas, da lucky loser, al primo turno dell’Australian Open ed essere uscito sconfitto nel derby con il grande assente della squadra belga, David Goffin nel Challenger di casa, a Ottignies-Louvain-La-Neuve. Non un grandissimo periodo di forma, pertanto, per il n. 131 ATP, che non ha neanche dimostrato sinora di avere un grande feeling con la Davis, dato che nei 5 tie disputati da singolarista a partire dal 2021 ha collezionato infatti solo 2 vittorie a fronte di 5 sconfitte, un paio delle quali con avversari non irresistibili come il boliviano Dellien e il coreano Hong.

Dopo aver tenuto con difficoltà, annullando anche una palla break, il proprio primo turno di servizio, è invece proprio il 24enne Zizou (sì, state pensando bene: il nome è un omaggio al fuoriclasse del calcio francese Zinedine Zidane, così soprannominato) a trovarsi dopo poco più a suo agio sul sintetico croato e ad avere subito dopo due occasioni consecutive per andare avanti di un break, sfruttando un paio di brutti errori di Clic, che appare abbastanza macchinoso e lento nei movimenti. Il croato si salva, ma il suo più giovane avversario insiste a metterla sulla corsa e sulla regolarità, non disdegnando un intelligente uso della palla corta per trarre ulteriore vantaggio dalla difficoltà di movimento di Cilic. Il break è pertanto solo rimandato ed arriva due giochi più tardi. Bergs si incarta un attimo e si ritrova 0-40, ma poi torna ad applicare disciplinatamente la strategia studiata a tavolino con il c.t. Darcis ed allunga sul 4-2, grazia anche ad un’ottima resa della prima di servizio. Prima di servizio a cui si aggrappa un Cilic che continua ad essere in difficoltà negli scambi da fondo, lento e falloso, per risalire dallo 0-30 nel settimo gioco e poi di nuovo per annullare addirittura due set point nel nono gioco. Ma nonostante un doppio fallo che tradisce un po’ di tensione, Bergs chiude 6-4 con un servizio vincente.

Il secondo set inizia sulla falsariga del primo: neanche il tempo di controllare le statistiche del primo set (spiccano i 15 errori non forzati di Cilic) e ci sono altre tre palle break consecutive per il Belgio. Il tennista croato orgogliosamente continua ad aggrapparsi al servizio per rimanere a galla, ma quella vista sinora in campo continua ad essere una brutta copia del giocatore che abbiamo visto raggiungere per tre volte l’ultimo atto di uno Slam e vincere 20 titoli ATP. Ancora con il servizio e con il suo vecchio marchio di fabbrica, lo schema servizio-dritto, annulla un’altra palla break, mentre dall’altra parte il suo avversario tiene tranquillamente i propri turni di battuta, continuando a giocare in maniera saggia e ragionata: scambia da fondo con buona profondità, senza rischiare, facendo muovere Cilic per indurlo all’errore. Nel quinto gioco il grido “Majstore, majstore” (“Maestro, maestro”, ndr) si alza dalle tribune dopo un paio di ottimi punti del 35enne croato, nella speranza che siano il segnale del risveglio del campione dello US Open 2014. Si materializza persino una palla break, figlia anche di un eccesso di confidenza del tennista belga dopo aver vinto agevolmente i primi punti del game, ma Bergs ritrova improvvisamente la prima di servizio che gli era un po’ mancata in questi primi turni di battuta del parziale e impatta sul 3 pari. Le percentuali al servizio di Cilic sono salite e siccome con il colpo di inizio gioco Marin sa ancora far molto male, la partita ora vive un momento di sostanziale equilibrio. Che si interrompe, inaspettatamente, nel decimo gioco. Bergs sale 40-15 ma poi, dopo aver messo lungo di un paio di centimetri un dritto lungolinea, compie due brutti errori in manovra con il rovescio e regala il set point a Cilic. Che dall’alto della sua esperienza coglie subito l’occasione. Stavolta non è lui il primo a sbagliare nello scambio prolungato da fondo: 6-4 Croazia e si va al terzo. Cosa che per molti qui all’Arena Varazdin sembrava un’utopia fino ad quarto d’ora prima, per come stavano andando le cose.

Neanche il tempo di tirare un sospiro di sollievo, che il pubblico (e i colleghi croati in tribuna stampa) deve di nuovo trattenere il respiro. Come nel secondo parziale, si parte con tre palle break consecutive per il Belgio. Cilic le annulla e, tanto per mantenere la suspense, ne annulla anche una quarta. Bergs sembra però non accusare il colpo del parziale perso dopo il primo vero piccolo passaggio a vuoto e delle ennesime palle break non sfruttate (13 su 14 sino a quel momento) e si rimette a tessere la sua ragnatela da fondo, sfruttando la notevole rapidità nei movimenti laterali. Dopo oltre due ore di gioco, costanza e perseveranza del belga vengono alfine di nuovo premiate: nel terzo gioco arriva il break che il n. 131 ATP consolida tenendo a zero il suo turno di servizio. Con il passare dei minuti Cilic fa sempre più fatica da fondo e la superficie non velocissima dell’Arena non lo aiuta di certo ad accorciare gli scambi, mentre invece Bergs sembra aver inserito il cruise control, fatto comunque non scontato per un giocatore che vede avvicinarsi la conquista dello scalpo più prestigioso della sua carriera. Dopo un paio di brutti errori (e si era portato sul 40-15), Cilic con la forza della disperazione (e soprattutto della prima di servizio) annulla un match point nel nono gioco e spera che la pressione di servire per il match faccia tremare il braccio al suo avversario. Ed è quello che spera anche il pubblico sugli spalti, a giudicare dal boato intimidatorio prima che Bergs serva il primo punto. Ma il 24enne di Lommel è di ghiaccio: mette due prime vincenti, uno smash sulla riga e poi con un’altra prima vincente suggella il 6-4 e porta meritatamente il Belgio a condurre 1-0.

D. Ajdukovic (CRO) b. J. De Loore (BEL) 6-1 6-4

Molto probabilmente Duje Ajdukovic sperava di fare il suo esordio da n. 1 in Coppa Davis in una situazione meno delicata per la sua nazionale. Invece la sconfitta di Cilic lo costringe a scendere in campo per una partita da vincere a tutti i costi. Per il 22enne spalatino almeno non è l’esordio assoluto, dato che il brivido di difendere i colori della nazionale lo aveva già provato lo scorso anno nell’ultima partita del girone di qualificazione alle Finals di settembre, contro l’Olanda. Quella partita però era ininfluente (Ajudkovic perse in singolo, ma vinse il doppio decisivo in coppia con Mate Pavic), al contrario di questa. Dalla sua il croato ha l’ottimo stato di forma: dopo aver perso il derby nelle qualificazioni di Melbourne con il suo giovane concittadino Prizmic, ha infilato un paio di ottime prestazioni a livello Challenger (quarti di finale in Thailandia e finale in Francia) che gli hanno permesso di salire al n. 125 ATP, suo best ranking.
Il suo avversario, il 30enne Joris De Loore, al contrario non sta vivendo uno dei suoi momenti migliori: eliminato al secondo turno delle quali a Melbourne proprio dal connazionale Bergs, poi è uscito al primo turno del già citato Challenger di Ottignies-Louvain-La-Neuve, sconfitto dall’ungherese Piros. Però in Coppa Davis ha più esperienza del croato: per capirci, c’era anche lui (giocò il doppio, perdendo in quattro set, in coppia con Bemelmans, attuale coach di Bergs) nella finale persa dal Belgio contro la Francia nel 2017.

Che il tennista spalatino sia quello più teso all’inizio dell’incontro si capisce da un paio di brutti errori (esemplificativo un dritto che finisce fuori di metri) che lo portano a dover fare gli straordinari con il servizio per annullare due palle break all’alba del match. Ma passato il pericolo ila partita diventa un monologo del giocatore croato. Troppo più potente il suo gioco da fondo, contro il quale il belga non trova contromisure: Ajdukovic si piazza con i piedi vicini alla riga di fondo e impone il suo gioco di pressione senza soluzione di continuità. In neanche mezz’ora arriva il 6-1 per la Croazia e sugli spalti i volti iniziano ad essere più distesi.

Ajdukovic adesso è “on fire” ed il pubblico croato, dopo le due ore e passa di sofferenza con Cilic, non attendeva altro: si fa coinvolgere dall’ottima prestazione del giovane spalatino e ad inizio del secondo parziale ad ogni gran punto del n. 125 ATP si alza il grido “Duje Duje”. Il povero De Loore è sempre più in difficoltà e non riesce proprio a trovare il modo di arginare la superiorità avversaria, mentre ad Ajdukovic riesce tutto (impressionanti le due risposte a tutto braccio che gli consegnano il break del 3-0) e conferma quanto ci aveva detto un collega croato poco prima dell’inizio dei match, in merito al fatto che quando è in giornata è veramente capace di tutto (e di tutto il contrario quando invece la luna è storta: sinora il suo problema è stata infatti la continuità, dato che il braccio non gli è mai mancato). ll tempo di annotare che il 30enne belga interrompe finalmente la serie di game consecutivi (nove) a favore del suo avversario, di una piccola discussione su un punto concluso da un marchiano errore del tennista croato ma poi assegnatogli perché il colpo precedente del belga era uscito, e Ajdukovic arriva dopo un’ora esatta di gioco a servire per il match. La tensione però si fa sentire e nonostante tre ace arriva il primo break per il Belgio, con il croato per la prima volta più timoroso nell’affondare da fondo campo. Il pubblico capisce il momento e incita Duje a gran voce, mentre De Loore annulla quattro match point (due con un servizio vincente e un terzo con un pregevolissimo serve & yolley) ed al termine di un lunghissimo game accorcia sul 5-4. Stavolta però Ajdukovic non trema: tiene il servizio a zero (con ace finale) e chiude 6-4, portando la Croazia sull’1-1.

Si ricomincia domenica alle 13, con la sfida tra due coppie di doppio di altissimo livello: Pavic e Dodig da una parte, Gille e Vliegen dall’altra.
 
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CAT_IMG Posted on 4/2/2024, 14:42     +1   -1
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Seconda giornata del weekend di Coppa Davis che ha visto la conclusione di alcune sfide le partenza di altre. Ricordiamo che già si erano qualificati alla fase a gruppi di settembre gli Usa facili vincitori contro l’Ucraina.

Vediamo come sono andate le cose oggi partendo dalle sfide che si sono concluse.

UNGHERIA-GERMANIA 2-3

Passa il turno la Germania dopo l’1-1 della prima giornata in Ungheria. Vince il doppio con i collaudati Krawietz e Puetz e poi chiude la pratica con Jan-Lennard Struff. Krawietz e Puetz superano 6-3 7-6(3) la coppia ungherese Valkusz e Maroszan, poi Struff supera agevolmente lo stesso Maroszan 6-3 6-2 per il 3-1 che manda i tedeschi alla fase a gironi.

SVEZIA-BRASILE 1-3

Anche in Svezia vincono gli ospiti vincendo doppio e primo singolare dopo l’1-1 della prima giornata. Il Brasile infatti ringrazia la coppia Matos/Meligeni Rodrigues Alves che batte in due set la coppia di casa Bergevi/Goransson 6-2 7-5. Sul 2-1 sudamericano Elias Ymer provava a riequilibrare le sorti della sfida ma dopo aver vinto il primo set cedeva al ritorno di Thiago Monteiro vincitore con il punteggio di 4-6 6-4 6-2 che mandava il Brasile alla fase a gironi.

FINLANDIA-PORTOGALLO 3-1

Tutto facile invece per la Finlandia dopo il 2-0 della prima giornata sul Portogallo. Anche nel doppio vittoria dei padroni di casa con Ruusuvuori e Heliovaara che superavano in due set Borges e Cabral con il punteggio di 6-3 7-6(6). Portoghesi sfortunati nel secondo parziale. Dopo essere finiti sotto di due break la coppia ospite rimontava alla grande e dopo aver annullato due match point si guadagnava il tie break. Sul 6-5 Borges e Cabral non sfruttavano un set point e allora Heliovaara e Ruusuvuori chiudevano 8-6 per il 3-0 definitivo della Finlandia.

OLANDA-SVIZZERA 3-2

Sfida con finale thrilling invece a Groningen tra Olanda e Svizzera. La coppia elvetica Huesler e Riedi superava a sorpresa i doppisti Koolhof e Rojer con il punteggio di 7-6 (4) 7-6(2) e portava gli svizzeri avanti 2-1. Griekspoor riagguantava gli ospiti battendo Riedi in due set, anche in questo caso con due tie-break, 7-6(6) 7-6(3), avvalendosi di un gran servizio e dell’aiuto del pubblico di Groningen.

Pubblico che conduceva alla vittoria Botic Van de Zandschulp che completava la rimonta olandese superando in 3 set Marco Huesler battuto 5-7 7-6(5) 6-3. Queste le dichiarazioni del nr.2 olandese dopo aver conquistato il punto decisivo: “Mai giocato in un’atmosfera così speciale. Ho iniziato male, avvertendo la tensione. Lui è partito meglio di me, forse peché il doppio giocato e vinto gli aveva dato fiducia. Poi però dal secondo set in poi, sfruttando la spinta del pubblico, ho fatto del mio meglio”. Degli 11 set giocati in Olanda ben 8 sono finiti al tie break il che la dice lunga sull’equilibrio visto in campo.

CANADA-COREA 3-1

A Montreal la squadra canadese priva di Auger-Aliassime e Shapovalov ha sconfitto la modesta Corea del Sud grazie ai due punti del giovane Gabriel Diallo

ARGENTINA-KAZAKISTAN 1-1

Sotto il sole cocente di Rosario (40 gradi registrati durante la giornata) si è aperta la sfida tra i padroni di casa argentini e il Kazakistan. E a sorpresa dopo la fine dei primi due singolari la sfida è in parità. Francisco Cerundolo ha infatti liquidato in due set Dmitry Popko con il punteggio di 7-5 6-2. Ma poi a sorpresa Timofei Skatov superava sempre in due set Martin Etcheverry (6-4 7-5) e siglava l’insperato 1-1 kazako. Argentini sempre favoriti, ma l’imprevedibilità del Kazakistan non lascia dormire sonni tranquilli ai padroni di casa.

R.CECA-ISRAELE 2-0

Partenza perfetta a Trinec per la Repubblica Ceca nella sfida contro Israele. Vittorie con lo stesso punteggio per Jakub Mensik (6-1 7-6(2) su Oliel) e per Jiri Lehecka (6-1 7-6(4) ) su Daniel Cukierman.. Cecchi vicinissimi al passaggio del turno e nettamente favoriti.

CILE-PERU’ 1-0

Per ragioni di fuso orario è la sfida che è iniziata più tardi di tutte le altre. Concluso al momento solo il primo singolare con vittoria in rimonta per Alejandro Tabilo che ha superato Juan Pablo Varillas con il punteggio di 4-6 6-2 6-1. Ora in campo Nicolas Jarry e il peruviano Buse, nella classifica Atp ben 418 posti dietro il suo avversario odierno. Cile favorito.

Slovacchia – Serbia 3-0

La Serbia di Novak Djokovic è già fuori dalla Coppa Davis 2023. Finisce 3-0 il tie di qualificazione contro la Slovacchia: non bastano Kecmanovic e Lajovic ai balcanici orfani del numero uno del mondo, che ha deciso di saltare questa fase per preservare le energie dopo l’Australian Open. I semifinalisti del 2023, che come tutti ricordiamo arrivarono a un passo dalla finale (vedi i tre match point di Djokovic contro Sinner), si fermano al primo ostacolo. Non una buona notizia per Nole, che vede sfumare la possibilità di vincere un altro trofeo in questa annata per lui iniziata non bene vista l’interruzione della sua striscia vincente all’Australian Open. Probabilmente ben diverso l’umore di Filippo Volandri, che vede uscire dal torneo una tra le principali avversarie sulla strada del tentativo di bis.

Già protagonista la passata stagione con la vittoria sulla Grecia, la Slovacchia di Klein e Molcan elimina nuovamente un’avversaria, sulla carta, superiore. Grave, fra le altre cose, è la sconfitta in due set di Miomir Kecmanovic, battuto 7-6(2) 6-2 da un grandissimo Lukas Klein, capace di infilare 13 ace al proprio avversario. Il serbo era parso in ottima forma a inizio anno, spintosi fino al quarto turno a Melbourne, era finalmente tornato a dipingere tennis. La ricaduta fa male, le responsabilità sono molte.

Sembravano poter andar meglio le cose per Dusan Lajovic, impostosi per 6-4 nel primo set, otterrà solamente due giochi nei successivi parziali: 4-6 6-2 6-0, sfornato il bagel finale che sa tanto di schiaffo morale.

Klein e Kecmanovic ancora protagonisti nel doppio, rispettivamente in coppia con Zelenay e Cacic. Pronostici ancora una volta ribaltati, 7-6(3) 6-3 a favore del duo slovacco, e parziale di 3 a 0. Risultato pesante, molto pesante.

Serbia che, come da diversi anni, partiva a favore di vento fra le nazionali in lotta per il trofeo. È una sconfitta pesante per l’intero movimento, già vittima dell’Italia in semifinale nell’edizione precedente. Certo, squadra privata del proprio miglior giocatore, nonché numero 1 del mondo, ma comunque fronteggiata a un’avversaria di livello inferiore. Un passo falso, era di certo da evitare, ancor più se fatto nella fase dei playoff pre gironi.

Djokovic, spettatore da casa, continua a vedere poca luce nel suo 2024. Anno che, di certo, non è iniziato nel migliore dei modi da nessun punto di vista. Prima sconfitto in semifinale in quello che è a tutti gli effetti il suo torneo, vinto 10 volte, mai era stato battuto nel penultimo atto dello slam australiano.

Ora, eliminato anche nella maggior competizione a squadre, si ritrova a dover difendere tanti punti nel corso della stagione, sicuramente non nella migliore delle condizioni mentali. Resta, almeno sulla carta, l’attuale numero 1 del mondo, posizione che sarà molto complicata da spodestare.

A giovarne, ad ogni modo, è l’Italia, che vede eliminata una potenziale candidata alla vittoria. La nazionale azzurra è chiamata alla riconferma, compito fra i più difficili, e l’eliminazione della Serbia è un grande aiuto, anche a livello psicologico. La Serbia invece si lecca le ferite: dovrà giocare gli spareggi per non retrocedere la settimana dopo lo US Open, e Djokovic a quel punto potrebbe esser chiamato a fare gli straordinari.
 
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CAT_IMG Posted on 5/2/2024, 01:40     +1   -1
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Dopo che i primi due match della seconda giornata del confronto di Coppa Davis in scena al Jockey Club de Rosario tra Argentina e Kazakistan avevano confermato l’equilibrio sancito dai singolari di sabato, negli incontri domenicali i kazaki hanno di nuovo venduto cara la pelle e hanno ricucito anche il secondo vantaggio dei sudamericani, rimandando la decisione all’ultimo singolare. E Sebastian Baez ha vestito i panni dell’eroe nazionale risolvendo al tie-break decisivo la sfida con Popko. Shootout incredibile: 4-1 per il tennista di casa che cede alla paura e incassa uno 0-5 che pare sotterrarlo. Seb invece si ribella al fiato corto che lo attanaglia e chiede tutto al proprio dritto, che lo ripaga con tre vincenti consecutivi che valgono il passaggio del turno.

M. Gonzalez/A. Molteni b. A. Nedovyesov/D. Popko 6-7(3) 6-4 6-0

In due ore e quarantadue minuti il duo asiatico (in realtà Dimitri è di San Pietroburgo e Alexandr è originario della Crimea) movimenta il gioco nel primo set rischiando e sbagliando (26 errori non forzati) di più dei rivali ma riuscendo a portare la frazione al tie-break. Lo shootout arride alla formazione ospite che sale 4-0 e poi 6-1, lasciando prima del settimo solo altri due punti agli argentini. I padroni di casa, protagonisti alle ultime ATP Finals, faticano ancora di più quando perdono il secondo turno alla battuta consecutivo e si trovano in ritardo 1-3 nel secondo parziale.

Qui la coppia biancoazzurra pesca il controbreak e, dopo aver di nuovo affrontato, questa volta con successo, due palle-break nel sesto gioco ritrova la giusta sintonia e dal 3-4 colleziona nove giochi consecutivi che consentono loro di rispettare il pronostico. Nel secondo e terzo set 34 vincenti a 16 per i padroni di casa, che chiudono alla seconda palla-match.

T. Skatov b. F. Cerundolo 7-6(1) 6-4

In poco più di due ore il più forte dei Cerundolo si arrende al numero 278 del ranking e riapre una sfida che sembrava chiusa alle speranze degli asiatici. Skatov inizia maluccio e si fa togliere subito la battuta dal rivale, che si porta sul 3-0 e successivamente sul 5-2. Il kazako non si arrende e, rinfrancato da un Cerundolo piuttosto falloso e discontinuo, sul punteggio di 3-5 annulla due palle-set e trova il break che lo rimette in corsa.

Il tredicesimo game conferma la giornata-no del primo singolarista argentino; Francisco regala almeno un paio di errori gravi che mandano il rivale sul 5-0 che diviene successivamente 7-1: per lui 33 colpi fuori misura non forzati e anche un misero due su dieci nelle discese a rete. La riscossa per lui non arriva nel secondo parziale, che lo vede tremebondo con la seconda palla e capace di raggiungere solo il 62% di prime palle. Skatov gli toglie il servizio nel quarto game e sul 5-2 la sorpresa sembra servita.

Il pubblico di Rosario spinge il proprio beniamino come da tradizione con grande calore e Cerundolo trova il meglio che può dare oggi: il venticinquenne di Buenos Aires tiene per la prima volta il servizio a zero e nel game successivo strappa la battuta al kazako. Sale anche 30-0 avvicinandosi al 5-5 ma si deve arrendere alla reazione dell’avversario, che chiude al primo matchpoint.

S. Baez b. D. Popko 6-4 3-6 7-6(8)

Baez toglie il posto a Etcheverry nel singolare decisivo; il capitano Guillermo Coria lo vede forse più efficace sulla terra battuta, ricordando anche la sconfitta patita dal lungo tennista della Plata nella prima giornata.

Sebastian, sconfitto duramente da Sinner durante l’ultimo Australian Open, cerca di applicare le regole del suo gioco a Popko e parte per asfissiarlo con il dritto potente e liftato. Il numero 338 del ranking intende però seriamente proseguire a stupire con la sua squadra e risponde senza paura alle stoccate dell’argentino. Dimitri costringe Baez spesso a giocare uno o due punti in più e trova errori insperati dalla parte opposta del campo, che lo sostengono nell’iniziativa. Popko manca sette palle-break nel primo set e cancella solo una delle due che concede; si arrende a dieci dritti vincenti del niño di Baires ma mette in cassa anche 23 errori non forzati.

Nonostante questo Baez si aggiudica la prima frazione con il punteggio di 6-4. Il secondo set lo vede anzi condurre subito per 0-40 nel game d’apertura: Popko si ribella e chiude a proprio favore un turno di servizio di grande importanza. Baez perde la pazienza e sbaglia la misura dell’affondo, regalando il break e ritrovandosi in ritardo per 0-3. Sebastian sottrae la battuta al rivale nel quinto gioco ma con un malaccorto dritto inside out torna a perdere il servizio. L’argentino è nervoso e non riesce a recuperare; il set è del kazako per 6-3 e i favoriti della vigilia devono passare per il set decisivo del quinto incontro.

Solo due vincenti con il dritto per Baez nel secondo parziale: Seb riparte bene e si prende il primo game del terzo parziale con una pregevole volée bassa di rovescio. Entrambi levano la polvere dai rispettivi colpi di inizio gioco e i primi turni di servizio scorrono veloci. Prima di dare inizio al sesto game Popko riceve un massaggio alla coscia sinistra; un problemino sembra esserci perché il kazako è debole sugli appoggi e concede una palla-break; il rovescio incrociato di Baez invade però il corridoio e la chance per lui sfuma.

Il break lo coglie inaspettatamente Popko, che serve per il match sul 5-4 ma trema e sul 30-40 subisce un magnifico dritto lungolinea vincente del’argentino: il pubblico si scatena e prova a spingere il proprio hombre, che non riesce però a evitare lo jeu decisif. Poco male, il successo per lui sarà ancora più bello, come descritto all’inizio dell’articolo.

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Croazia – Belgio 1-3

Dopo la vittoria di Bergs su Cilic, altro colpo a sorpresa del Belgio nella sfida contro la Croazia a Varazdin: Gille e Vliegen si impongono infatti per 7-6 al terzo, dopo oltre due ore e mezza di gioco, sulla titolata coppia croata composta dai plurivincitori Slam Dodig e Pavic, che dopo una partenza brillante ha dovuto arrendersi al maggior affiatamento e alla solidità della coppia ospite. E con la vittoria nettissima di Zizou Bergs su Ajdukovic il Belgio ha conquistato il lasciapassare per le Finali di settembre, relegando la Croazia a disputare i play-off per rimanere nel gruppo d’elite della Coppa Davis.

Gille-Vliegen (BEL) b. Dodig-Pavic (CRO) 2-6 6-3 7-6(4)

Un incontro di doppio di alto livello quello che apre la seconda giornata della sfida tra tra Croazia e Belgio. E probabilmente decisivo per le sorti del tie, dopo l’1-1 della prima giornata e in considerazione delle precarie condizioni di forma di Marin Cilic, che farebbero pendere la bilancia dalla parte belga (il sostituto di Cilic sarebbe il n. 321 del mondo, Nino Serdarusic, convocato all’ultimo minuto per il forfait di Borna Gojo) in caso si arrivasse in parità al singolare decisivo. I croati vorrebbero chiudere la questione dopo i primi due match della giornata e per farlo si affidano a quella che, come palamares, è una delle migliori coppe a livello mondiale: Ivan Dodig e Mate Pavic, 60 titoli vinti in due (due peraltro assieme) di cui 6 Slam. Ma anche la squadra belga non scherza: scendono in campo Sander Gille e Joran Vliegen, coppia consolidata a livello ATP (giocano insieme da più di dieci anni) con sette titoli vinti e una finale Slam disputata, quella dell’ultimo Roland Garros. Da segnalare che i due hanno sfidato di recente proprio Pavic (in coppia con Arevalo, suo nuovo partner dopo aver concluso lo scorso anno lo storico sodalizio con il connazionale Mektic) nella finale del torneo ATP di Hong Kong, persa 7-6 6-4.

Che la Croazia non voglia rischiare brutte sorprese lo si capisce sin dai primi punti, con Dodig e Pavic che partono concentratissimi. L’intervento a rete di Pavic che consegna subito il break nel primo gioco e la conseguente esultanza sua e della panchina (Borna Gojo in primis, già ieri il più scatenato nel tifo per i compagni in campo), fa capire quando i croati siano da subito dentro il match. A brillare in particolare in queste prima parte del match è Pavic, che a tratti sembra tornato quello capace di issarsi al n. 1 del ranking. Dodig – che dei quattro in campo è attualmente il più alto nel ranking, al n. 4 – lo supporta da par suo, come nel caso del magistrale pallonetto che costringe all’errore Vliegen e sigilla (a zero) il secondo break. Ed è proprio il 39enne di Medjugorje a servire subito dopo e a chiudere il primo set a favore della Croazia per 6-2.

Il secondo parziale inizia sotto il segno di un maggior equilibrio in campo, con Gille e Vliegen che riescono finalmente a tenere i propri turni di battuta senza grosse difficoltà, grazie ad un sensibile miglioramento delle percentuali con la prima di servizio. E al quinto gioco arriva inaspettato anche il break a favore del Belgio, a causa di un improvviso blackout di Pavic, che con due doppi falli sul suo turno di battuta e una seconda timorosa sulla seconda palla break su cui si avventa in risposta Gille costringendo all’errore Dodig consente agli avversari di allungare nel punteggio. Ed una coppia esperta come quella belga non si fa certo pregare nel cogliere l’occasione: tiene tranquillamente il servizio e sale sul 5-2. I croati invece ora sembrano un po’ in confusione, tanto che nel game successivo Dodig deve annullare altre due palle break che sono dei set point. Gille e Vliegen invece adesso giocano veramente bene e quando Vliegen ha due set point consecutivi sul suo servizio il parziale sembra ormai chiuso. I croati invece con un moto d’orgoglio tirano fuori un paio di risposte da vincitori Slam quali sono e riescono a ribaltare la situazione e ad arrivare a palla break. Ma Vliegen non trema e con tre ottime prime rimette le cose a posto: 6-3 Belgio e si va al terzo.

Nella pausa prima dell’inizio del parziale decisivo Borna Gojo dalla panchina incita il pubblico ad alzare i decibel sulle tribune per sostenere i propri beniamini e lo stesso fa Dodig appena prima di iniziare il gioco. Il pubblico un po’ accoglie le richieste della squadra, ma nel complesso non è certo un clima da torcida quello sugli spalti dell’Arena Varazdin: anche perché ci sono tanti bambini (diverse le scuole tennis croate invitate ad assistere all’evento) e quindi l’atmosfera è più da allegra gita scolastica che da stadio calcistico. La coppia croata sembra non aver metabolizzato lo shock del parziale perso per un calo di tensione di pochi minuti, dato che è costretta ad andare ai vantaggi per tenere la battuta nel primo game, alternando colpi pregevoli a errori banali. Ma subito dopo, grazie ad un paio di soluzioni di qualità, ecco che i croati si trovano ad avere due palle break consecutive: Dodig si gioca male quella alla risposta su una seconda di servizio non trascendentale e i belgi si salvano. Il copione del match sembra abbastanza definito: se Dodig e Pavic riescono ad esprimersi ai loro livelli i belgi non riescono a star loro a ruota, altrimenti a ritmi di gioco più accessibili il maggior affiatamento di Gille e Vliegen può far pendere la bilancia a favore degli ospiti. Sta di fatto che la partita continua ad essere molto equilibrata e siccome i colpi più decisivi di inizio gioco (sia la prima di servizio che la risposta alla seconda) in questa fase non fanno la differenza, sono più numerosi gli scambi a rete e di conseguenza le soluzioni spettacolari al volo, che il pubblico dimostra di gradire (gli addetti ai lavori sono invece un po’ più perplessi per certi errori nei pressi della rete, ma non cerchiamo il pelo nell’uovo). Sul 4-3 Croazia il pubblico all’improvviso cambia mood: si rende conto che stiamo entrando nella fase decisiva del match ed inizia a spingere Dodig e Pavic come da tradizione del tifo balcanico (ma senza eccedere). La coppia di casa ci prova ed arriva per due volte a palla break, ma Gille con il servizio riesce a salvarsi. E nel game successivo con la risposta da sinistra complica la vita a Pavic che si ritrova prima sul 40 pari e poi a difendere una palla break dopo che Vliegen ha brillantemente imitato il compagno in ribattuta. Il 30enne spalatino si salva, ma adesso è veramente battaglia punto a punto. Si arriva così alla logica conclusione di un parziale così equilibrato: il tie-break. Il gioco decisivo è giocato da tutti e quattro con molta attenzione, ma come nel secondo set è un calo di tensione di Pavic a far la differenza in negativo per la coppia di casa. Prima la sua volèe in avanzamento è troppo tenera e i due croati vengono infilati da Gille, poi è costretto all’errore a rete da una risposta del solito Gille ad un suo servizio giocato con molto timore. Gli ospiti salgono 6-3 e chiudono al secondo match point con un’ottima prima di servizio di Vliegen: 7-6 Belgio, che passa in vantaggio per 2-1 e ora può leggitimamente sperare nel passaggio del turno.

Z. Bergs (BEL) b. D. Ajdukovic (CRO) 6-1 6-4

Un inspirato Zizou Bergs sconfigge il croato Duje Ajdukovic, conquistando il punto decisivo che qualifica il Belgio alla fase a gironi della Coppa Davis 2024 da disputarsi il prossimo settembre. Il 24enne di Lommel ha vissuto un weekend eccezionale in quel di Varadzin, ottenendo nel rubber odierno tra i numeri uno delle rispettive compagini il secondo successo personale in questo tie preliminare dopo la vittoria in prima giornata sull’ex n. 3 del mondo Marin Cilic. L’affermazione con il punteggio di 6-1 7-5 in 1h37′ di gioco messa a segno da Zizou, vale per il team delle Fiandre la terza qualificazione alle Finals dall’introduzione del nuovo formato.

Per la punta di diamante dei Diavoli Rossi, in assenza anche del veterano David Goffin, questa due giorni balcanica è stata in parte una rinascita nelle vesti di difensore dei colori nazionali, nella competizione a squadre più antica dello sport, avendo perso prima di questo Qualifier cinque dei sette incontri disputati con la maglia belga in Davis.

Ad un primo set a senso unico, conclusosi in meno di mezz’ora con una sola opportunità di strappo concessa dal tennista belga e ben sventata, è seguito un secondo parziale decisamente più equilibrato in cui dopo aver cancellato un paio di palle break nel suo primo turno di servizio del parziale, il n. 131 ATP ha breakkato per la terza volta nel match il 22enne spalatino portandosi sul 4-3 e battuta a disposizione.

Arrivati però al momento della verità, sul 40-15 e due match point consecutivi sulla racchetta, Bergs ha sentito la pressione della posta in palio sbagliando un comodo dritto inside-out. Sulla seconda chance per chiudere l’incontro, invece, ci ha pensato direttamente il giovane croato estraendo dal cilindro un meraviglioso coniglio che ha assunto la forma di una strabiliante accelerazione bimane in lungolinea – fino al quel punto una soluzione che non aveva mai funzionato, anzi era stata portatrice di una miriade di errori pur essendo un’esecuzione nelle corde di Duje. Sfumato il doppio match ball, di colpo il n. 1 belga si irrigidisce e Ajdukovic è lì pronto ad approfittarne: contro-break. A questo punto, tutta l’inerzia era a favore della squadra di casa con gli spalti amici dell’Arena Varazdin tornati a ruggire: purtroppo per la loro delusione, però, si rivela un mero fuoco di paglia. La Croazia si risveglia dal sogno, e ritorna alla realtà: il n. 125 ATP si fa scippare nuovamente il servizio nell’undicesimo gioco e al secondo tentativo di servire per mandare lui e i suoi compagni ai Round Robin settembrini, Bergs avanti ancora 40-15 questa volta non tradisce emozioni. Il terzo match point è quello buono: è festa per il Belgio, profonda invece la delusione per il team croato.

L’assenza di Borna Coric, finalista in contemporanea al torneo di Montpellier, e gli infortuni di Borna Gojo, Dino Prizmic oltre ad un Marin Cilic di nuovo dolorante al ginocchio operato, si sono rivelate salite troppo ripide da scalare pur contro una rivale depotenziata dell’esperienza di Goffin. Esordio amaro, dunque, per il neo Capitano Velimir Zovko, esulta al contrario lo squalo Steve Darcis.

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Si appresta a prendere la sua forma definitiva il quadro delle nazionali partecipanti alla fase finale della Coppa Davis 2024 (in programma a settembre con la formula dei gironi che precederanno le Finals di Malaga a novembre). Dopo l’agevole successo degli Stati Uniti in Ucraina e il sorprendente exploit della Slovacchia in Serbia (senza Djokovic), avevano centrato la qualificazione anche Germania, Brasile, Finlandia, Olanda e, nella notte italiana, il Canada. La mattinata dell’ultimo dei tre giorni dedicati ai qualifiers ha invece visto Francia e Repubblica Ceca completare il lavoro ben iniziato nella giornata di sabato, rispettivamente contro Taiwan e Israele. Avanti 2-0 dopo i primi singolari, entrambe hanno infatti chiuso i conti già con il doppio. Con la vittoria del Belgio sulla Croazia, ora all’appello mancano solo le vincenti della sfida Argentina-Kazakistan e del derby sudamericano Cile-Perù.

TAIWAN – FRANCIA 0-4

Nessuna sorpresa a Taipei City, né di sabato né nella giornata odierna. Dopo i successi di Van Assche (contro Hsu) e di Mannarino (contro Wu), il doppio non ha tradito le aspettative del neo-capitano Paul-Henri Mathieu e così la Francia ha rispettato il pronostico della vigilia. Seppur a fatica, l’esperta coppia composta dai quarantenni Roger-Vasselin e Mahut (che di anni, per la precisione, ne ha 42) ha superato in rimonta il duo taiwanese composto da Hsu e Jung con il punteggio di 2-6 6-2 7-6 (1). A risultato acquisito è poi sceso in campo Quentin Halys che ha così fatto il suo esordio con la maglia francese. Per lui vittoria in due set (6-3 7-6) su Tseng, che nel 2022 aveva partecipato all’ultima edizione milanese delle Next Gen. Il punteggio finale della sfida è stato quindi fissato sul 4-0 per i nostri cugini d’oltralpe che, dopo quattro tentativi falliti consecutivamente, proveranno quindi a tornare tra le prime otto nazionali del mondo.

REPUBBLICA CECA – ISRAELE 3-0

Schema sostanzialmente identico a Trinec, in Repubblica Ceca, dove i padroni di casa hanno agevolmente archiviato, sul cemento indoor, la pratica Israele – squadra priva di singolaristi tra i primi 400 del mondo. Alle vittorie di ieri di Mensik e Lehecka (entrambe con risultato di 6-1 7-6) ha fatto seguito il successo in doppio di oggi, arrivato in realtà per ritiro degli avversari Cukierman (suo l’infortunio che ha interrotto il match) e Leshem dopo appena 23 minuti di gioco sul punteggio di 4-1 in favore di Machac e Pavlasek. L’obiettivo per la Repubblica Ceca diventa ora il superamento del girone per eguagliare i quarti di finale dell’anno scorso.

CILE – PERU’ 1-1

Il risultato più sorprendente della domenica di Davis è arrivato da Santiago del Cile (quando lì era ancora sabato a dire il vero). La vittoria in tre set di Tabilo su Varillas sembrava infatti aver indirizzato la sfida tra i padroni di casa e il Perù sulla strada dei cileni – favoriti della vigilia. Il secondo singolare ha però inaspettatamente rimesso tutto in discussione. Il classe 2004 peruviano Ignacio Buse (n. 438 del mondo) ha infatti ribaltato qualsiasi pronostico contro il numero 20 del mondo Jarry battendolo con il punteggio di 6-2 2-6 6-3. Il cileno ha confermato di non aver ancora trovato la miglior condizione in questo avvio di stagione che lo ha visto eliminato prematuramente sia ad Adelaide che, soprattutto, all’Australian Open, dove è stato sconfitto al primo turno dal nostro Flavio Cobolli. Jarry ha potuto contare solamente sul 48% di prime in campo ed è stato autore di ben 56 gratuiti a fronte di soli 13 vincenti. E così Buse ha potuto mettere a segno la vittoria più importante della sua giovane carriera. Il doppio sarà quindi determinante, con da un lato Tabilo e Barrios Vera e dall’altro i fratelli Huertas del Pino.

PLAY-OFF WORLD GROUP I
In questo week-end di Davis sono in corso, e si avviano a conclusione, anche i play-off per il World Group I. Tra le sfide già decise spiccano la rimonta della Colombia da 0-2 sul Lussemburgo e le affermazioni di Norvegia e Grecia, guidate dai top player Ruud e Tsitsipas – in campo sia in singolare che in doppio. I norvegesi non hanno avuto problemi con la Lettonia, mentre la Grecia ha faticato leggermente di più con la Romania: dopo la vittoria in due set di Stef su Copil, Thanos ha infatti dovuto recuperare un set a Ionel e infine oggi i fratelli Tsitsipas hanno combattuto punto su punto contro lo stesso Copil affiancato da Cornea, uscendo vincitori con il punteggio di 6-7 6-3 6-4.

Si giocheranno l’accesso al World Group a settembre anche Giappone (3-1 sul Libano), Austria (3-0 contro l’Irlanda), Egitto (3-1 sull’Ecuador), Bosnia (3-0 in trasferta in Bulgaria), Polonia (4-0 in Uzbekistan con il contributo di Hurkacz), Turchia (3-1 contro la Nuova Zelanda) e India (4-0 nel derby regionale con il Pakistan). Rischia invece la Danimarca senza Rune contro il Messico che si affida a Escobedo e all’ultimo vincitore del Trofeo Bonfiglio Pacheco Mendez.
 
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CAT_IMG Posted on 6/2/2024, 13:40     +1   -1
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Nel weekend dedicato alla Coppa Davis si sono giocati secondo la nuova formula i cosidetti Qualifiers, cioé le sfide che hanno qualificato 12 squadre alla fase a gironi che si svolgerà a settembre. Le nazionali vincenti hanno raggiunto Italia e Australia (detentrice del titolo e finalista della passata edizione), Spagna e Gran Bretagna, omaggiate dall’ITF di una wild card.

Come da tradizione non sono mancate le sfide al cardiopalma, le emozioni, le cadute inaspettate di qualche nazionale titolata (sulla carta), le rimonte epiche. Vediamo allora di riassumere quanto accaduto

I PRONOSTICI RISPETTATI

Senza problemi come ci si aspettava la Francia che è passata a Taiwan, il Canada che nonostante le assenze di Shapovalov e Auger-Aliassime ha battuto la Corea, la Repubblica Ceca che ha liquidato agevolmente la pratica Israele. Nessuna difficoltà nemmeno per gli Usa che hanno vinta in campo neutro contro l’Ucraina e per la Finlandia di Ruusuvuori che ha eliminato senza problemi il Portogallo.

IL BRASILE PASSA IN SVEZIA, LA GERMANIA IN UNGHERIA

Forse era il match più equilibrato per i valori in campo quello di scena ad Helsinborg tra Svezia e Brasile. Da una parte Elias Ymer, dall’altra Thiago Monteiro e poi onesti comprimari al fianco dell’uno e dell’altro. I due numeri 1 svolgono bene il loro compito nella prima giornata vincendo i rispettivi singolari ma è il doppio che apre la strada al successo verdeoro. Successo poi legittimato da Monteiro che recupera un set a Ymer e chiude la contesa.

Vittoria in trasferta anche per la Germania contro l’Ungheria di Marton Fucsovics al quale non basta vincere il suo singolare nella prima giornata per portare la sua nazionale alla fase a gironi. Ci pensano Krawietz e Puetz in doppio e Jan-Lennard Struff nel terzo singolare a dare la vittoria ai tedeschi.

LE VITTORIE CON IL BRIVIDO

Rimonte, match point annullati, pubblico decisivo, in queste sfide che vi andiamo a raccontare si è visto davvero di tutto.

Partiamo da Olanda-Svizzera a Groningen. Olandesi nettamente favoriti ma quel volpone di Severin Luthi imbriglia i tulipani e dopo il doppio la Svizzera è avanti a sorpresa 2-1. Griekspoor fa il suo e porta la situazione sul 2-2.

Decide il singolare tra Van de Zandschulp e Huesler che in coppia con Riedi aveva portato il punto nel doppio battendo a sorpresa gli specialisti Koolhof e Rojer. Lo svizzero vince il primo set, il tennista di casa vede i fantasmi di una clamorosa sconfitta ma con l’aiuto del pubblico centra la rimonta e alla fine la spunta al terzo.

Soffre anche il Cile che da favorito ospitava sul veloce il Perù. Ma anche qui avviene l’incredibile perché lo sconosciuto Buse, nr. 438 del mondo, batte Jarry nel secondo singolare e porta i peruviani in parità. Per i padroni di casa la seconda giornata inizia ancora peggio perché gli sconosciuti Huertas del Pino battono incredibilmente la coppia di casa Tabilo/Barrios Vera. Jarry batte Varillas per il 2-2 e Tabilo parte favorito contro Buse. Ma il “carneade” peruviano non vuole fermarsi e vince il primo set. Ci vuole tutta l’esperienza di Tabilo per centrare la rimonta e consentire al Cile di imporsi 3-2.

Se il Cile ha sofferto l’Argentina sulla terra di Rosario ha visto praticamente la morte in faccia. Avversario di turno il Kazakistan orfano di Bublik (poi vincitore a Montpellier) e Shevchenko che sembra vittima predestinata. Sembra, perché dal mazzo esce Timofei Skatov che nella prima giornata batte Etcheverry e porta in parità i suoi dopo la vittoria di Cerundolo su Popko. Nel doppio va tutto come previsto anche se Gonzalez e Molteni devono recuperare un set per portare a casa il punto del 2-1.

Sembrerebbe fatta per i padroni di casa ma Skatov si ripete e batte anche Cerundolo in due set, 2-2. Capitan Coria decide allora di schierare Baez mentre Popko viene confermato sulla sponda Kazaka. Sulla terra non ci dovrebbe essere partita ma quando si gioca in Davis può accadere di tutto. E così Baez si trova un set pari e subisce il break sul 4-4 nel terzo. Popko serve per il match ma si blocca, Baez recupera e si va al tie break. L’inerzia sembra dalla parte dell’argentino che vola sul 4-1. Ma le emozioni non finiscono mica qui, Popko riemerge alla grande, mette 5 punti di seguito e si guadagna due match point sul 6-4.

Qui viene incredibilmente fuori la maggior levatura tecnica di Baez che annulla i due match point e chiude 8-6 con un vincente di diritto per il tripudio dei suoi compagni, di capitan Coria e del pubblico sugli spalti in un’atmosfera da stadio.

CROAZIA E SERBIA, CHE SCIVOLONI

Ma le sorprese vere e proprie sono le eliminazioni di Serbia e Croazia. I serbi, orfani di Djokovic, partivano comunque favoriti contro la Slovacchia ma Molcan e Klein già nei primi due singolari avevano fatto capire che sarebbe stato un weekend non facile per i semifinalisti della passata edizione. Non si capisce perché capitan Troicki abbia preferito Lajovic a Djere come singolarista, sta di fatto che nemmeno la coppia Cacic/Kecmanovic rianima i serbi che perdono anche il doppio e giocheranno gli spareggi a settembre.

Molto male anche la Croazia contro il Belgio. Vero che mancavano Borna Coric (finalista a Montpellier) e Borna Gojo, ma nel Belgio i due singolaristi erano Bergs e De Loore e oltretutto in doppio i croati avrebbero schierato Dodig e Pavic. E invece Cilic ha “bucato” malamente il singolare contro Bergs e a nulla è valsa la vittoria dell’esordiente Adjukovic contro De Loore. Decisiva è stata soprattutto la vittoria in doppio di Gille e Vliegen mentre ha poi chiuso i conti lo stesso Bergs che ha prevalso su Adjukovic schiacciato dalla responsabilità di dover salvare i suoi compagni.

Insomma un weekend molto negativo per il tennis di derivazione jugoslava.

LA FASE A GIRONI

Non si sa ancora quando avverrà il sorteggio dei 4 gironi da 4 squadre che qualificherà le prime due di ogni raggruppamento alla fase finale di Malaga. La fase a gironi si svolgerà nei giorni dal 10 al 15 settembre. Bologna dovrebbe essere confermata come una delle sedi, così come Valencia. Dubbi al momento sulle altre due.

Le nazioni saranno divise in 4 fasce seguendo il ranking pubblicato proprio al termine di questo weekend di sfide (Italia sempre in vetta), chiaramente non si potranno affrontare squadre della stessa fascia ma al tempo stesso non si potranno affrontare tra loro nemmeno le nazionali che saranno sede dei raggruppamenti. Vedremo chi toccherà all’Italia
 
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CAT_IMG Posted on 19/4/2024, 14:01     +1   -1
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Sarà una Coppa Davis speciale per l’Italia che da campione in carica avrà l’onore di difendere il titolo ottenuto nel 2023 a 47 anni di distanza dall’ultima volta. Il Gruppo A degli azzurri è composto da Brasile, Belgio e Olanda con sede a Bologna (qui l’approfondimento sulle avversarie).

L’esordio andrà in scena l’13 settembre contro il Brasile per poi giocare ogni due giorni prima con il Belgio e infine contro l’Olanda, chiudendo così la fase a gironi. Gli incontri inizieranno alle ore 15:00 con i due singoli e successivamente il doppio.

Il calendario delle partite
Italia-Brasile – mercoledì 11 settembre alle ore 15
Italia-Belgio – venerdì 13 settembre alle ore 15
Italia-Olanda – domenica 15 settembre alle ore 15

Di seguito, la composizione dei restanti raggruppamenti:
GRUPPO B: Australia, Francia, Spagna e Repubblica Ceca a Valencia.
GRUPPO C: Germania, Slovacchia, Stati Uniti e Cile a Zhuhuai.
GRUPPO D: Canada, Argentina, Finlandia e Regno Unito a Manchester.
 
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8 replies since 21/9/2023, 14:14   18 views
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